Robert Capa – La realtà di fronte

Robert Capa - La realtà di fronte

Domenica 3 novembre 2013, sono andata a vedere la mostra fotografica, a Villa Manin di Passariano, del fotografo Frank Capa. Ho trascorso un bel pomeriggio tra tantissime emozionanti e meravigliose fotografie in bianco e nero e poi il tempo atmosferico era bellissimo e la Villa era avvolta in una leggera nebbiolina, che trasmetteva una bellissima sensazione di quiete, per non parlare dei colori autunnali, che mi hanno lasciata senza fiato.

“Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino” R.C.

In concomitanza con il centenario della nascita di Robert Capa, 22 ottobre del 1913, è stata allestita una mostra davvero esaustiva, anche grazie alla collaborazione dell’agenzia “Magnum Photos” di Parigi e dell’ Internetional Center of Photography di New York, che comprende 180 delle più significanti fotografie di questo grande artista, morto a 40 anni colpito da una mina. Le foto comprendono il periodo parigino, la Guerra civile spagnola, quella fra Cina e Giappone, la Seconda Guerra Mondiale, con il famoso sbarco in Normandia, la Russia del secondo dopoguerra, la nascita dello stato di Israele e infine il conflitto in Indocina dove lui morì nel 1954, ma la collezione include anche foto legate al mondo del cinema e alle sue personalità. Oltre alle fotografie ci sono anche alcuni filanti di guerra realizzati sempre da Capa.

A 25 anni la rivista Picture Post lo proclama il più grande fotografo di guerra al mondo per i suoi reportage sulla Guerra civile spagnola. Aveva seguito il conflitto con la sua compagna Gerda Taro, che purtroppo morì giovane a causa delle complicazioni in seguito allo schiacciamento dai cingoli di un tank. Le sue prime foto erano state pubblicate su giornali e riviste, ma avevano suscitato un forte clamore. Alcune persone hanno discusso sull’autenticità delle fotografie, credendo che il soggetto, fosse un attore che stesse recitando.
Capa comincia, pian piano, ad usare la Leica, più piccola e maneggevole, che gli permette di realizzare immagini più spontanee, avvicinandosi molto ai suoi soggetti. Robert aveva un forte senso di empatia con la gente, lui cercava di evitare di immortalare scene di morte o mutilazione e se lo faceva ci metteva la massima discrezione. Il suo caro amico John Steinbeck ricorda:
“Capa sapeva che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’ emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino. Poteva mostrare l’orrore di un intero popolo attraverso il viso di un bambino. La sua macchina coglieva l’emozione e la tratteneva”.
Negli anni ’40 è diventato corrispondente di guerra di Collier’s e di Life per fotografare le battaglie su vari fronti, dal Nord Africa all’Italia, Francia e Germania.
Una delle sue missioni più importanti, che ancora oggi si ricorda, è stato il servizio fotografico dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944), ma purtroppo a causa di un errore durante il trattamento ha distrutto quasi tutte le foto, solo 11 si sono salvate. Le foto di Capa non riguardano solo le guerre, bensì ritraggono anche personaggi illustri dell’epoca, amici di Robert. Tra i suoi amici famosi ci sono John Huston, Gene Kelly, Ernest Hemingway, Picasso e tanti altri. Grazie al rapporto con l’attrice Ingrid Bergman, nel 1945, riesce ad avvicinarsi nel mondo del cinema, realizzando così tante foto durante le riprese di alcuni film, come ad esempio: “Notorious” di Alfred Hitchcock, “Arco di trionfo” di Lewis Milestones, “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, “La carrozza d’oro” di Jean Renoir con Anna Magnani, “Moulin Rouge” di John Huston, “Il tesoro dell’Africa” di John Huston e “La contessa scalza” di Joseph L. Mankiewicz. Con i fotografi Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Nandivert fonda l’agenzia Magnum Photos. Alla fine degli anni ’40 collabora con numerosi scrittori. Nel 1947 va in Unione Sovietica con John Steinbeck per illustrare il libro Russian Journal. L’anno successivo visita con il giornalista Theodore H. White, la Polonia e la Cecoslovacchia e nel 1949 realizza le foto per il libro Report on Israel, con Irwin Shaw. Howard Sochurek , fotografo di Life, deve rientrare negli USA e Capa lo sostituisce nel suo reportage in Indocina. Durante una sosta Capa mette un piede su una mina e rimane ucciso all’istante.

Capa ha lasciato un’eredità di 70.000 negativi.

L’attrice Geraldine Fitzgerald: “Capa era estremamente amichevole. Trasmetteva un senso di euforia interiore, sembrava sempre divertirsi molto e la gente voleva unirsi a lui, condividere il divertimento”.

Vi consiglio vivamente di andare a vedere questa bellissima mostra piena d’emozioni! Se avete l’occasione leggete l’autobiografia di Ingrid Bergman dove ricorda Capa…

Informazioni

ORARI DI APERTURA:
dal martedì al venerdì: 10-13 / 15-18
sabato, domenica e festivi: 10-19
chiuso lunedì
24 e 25 dicembre e 1° gennaio 2014: chiuso
31 dicembre: 10-13
Mostra aperta fino al 19 gennaio 2014

Biglietti
• Intero: € 8,00
• Ridotto: € 5,00
• Ridotto gruppi: € 4,00